È di nuovo tempo di Roland Garros, uno degli eventi più prestigiosi della stagione tennistica. Come ogni anno, l’evento ricade tra fine maggio e inizio giugno, dopo il termine degli Internazionali d’Italia. Quest’anno, però, la scelta dei favoriti è un po’ più incerta rispetto al passato, dal momento che il recordman Rafa Nadal non è in condizione ottimale. Lo spagnolo ha vissuto un vero e proprio calvario nell’ultimo anno e mezzo a causa dell’infortunio rimediato agli Australian Open del 2023 e ora sta cercando di ritrovare la miglior forma possibile prima di dire definitivamente addio al tennis giocato.
Oltre al maiorchino, anche il tre volte campione del torneo Novak Djokovic sta vivendo un momento complicato. Dopo tutte le vittorie ottenute negli ultimi anni, il serbo sembra aver ceduto un po’ il passo come dimostrato dalle ultime sue prestazioni. Basti pensare che, contrariamente a quanto successo in tutti gli anni della sua carriera da quando è diventato uno dei big del circuito, non ha ancora mai vinto un titolo nei primi cinque mesi della stagione.
Di questa situazione ne potrebbero quindi approfittare i vari Zverev, Tsitsipas, Ruud, Medvedev e Rublev, tutti possibili vincitori e per questo in lizza per il ricco montepremi del French Open che quest’anno ammonta a 2,4 milioni. Tuttavia, per loro ci sono gli ostacoli Sinner e Alcaraz, i due nuovi campioni del tennis mondiale, con l’azzurro che potrebbe peraltro diventare il nuovo numero uno Atp al termine delle due settimane di torneo.
Il Roland Garros sarebbe senz’altro una cornice perfetta per raggiungere tale traguardo. Ogni angolo del centro sportivo parigino trasuda storia e tradizione ed è per questo uno dei tornei preferiti da molti tennisti del circuito sia femminile che maschile. In molti, però, potrebbero non sapere alcune curiosità che riguardano l’Open di Francia e che, se vogliamo, ne aumentano il prestigio e l’interesse degli appassionati.
Perché si chiama Roland Garros
Partendo dall’origine del nome, il Roland Garros prende la sua denominazione non da un tennista, come molti potrebbero pensare, bensì da un aviatore francese, pioniere del suo settore per esser stato il primo a riuscire a sorvolare l’intero Mar Mediterraneo senza scali e in tempi record. Purtroppo, la sua vita si interruppe a causa di un attacco tedesco nel 1918 e allora, nel 1927, istituzioni e Federtennis francese furono concordi nell’attribuire il suo nome al nuovo stadio per rendergli omaggio.
Il trofeo ha un nome
Un’altra curiosità relativa al Roland Garros riguarda il trofeo, chiamato “Coppa dei Moschettieri”. L’omaggio, in questo caso, non è da attribuirsi strettamente ai quattro moschettieri del noto romanzo di Alexandre Dumas, bensì ai quattro tennisti transalpini che dominarono la Coppa Davis tra gli anni ’20 e ’30: Hean Borotra, Jacques Brugnon, Henri Cochet e René Lacoste, ribattezzati, per l’appunto, i “Quattro Moschettieri”. Quella squadra vinse ben sei insalatiere su nove finali disputate scrivendo la prima vera pagina di storia di tennis francese.
La partita più lunga
Passando al tennis giocato, la partita più lunga del torneo è durata ben 6 ore e 33 minuti e risale all’edizione del 2004. Nulla a che vedere con le 11 ore e passa del match tra Isner e Mahut a Wimbledon 2010, ma certamente meritevole di essere ricordata. I protagonisti di quell’occasione furono Fabrice Santoro e Arnaud Clement, che peraltro dovettero scendere in campo per due volte a causa della pioggia per terminare la loro partita (finita poi 6-4 6-3, 6-7, 3-6, 16-14 in favore di Santoro).
Quanta terra!
Altri numeri da record riguardano poi la terra utilizzata sui campi del Roland Garros. Ogni anno viene impiegata tra i 500 e i 1000 chili di argilla per garantire il corretto svolgimento degli incontri.
Il record impossibile da battere
Infine, chiudiamo con alcuni record del torneo. Rafa Nadal è il tennista che conta più titoli del Roland Garros, ben 14, vinti peraltro in altrettante finali. Riuscirà mai qualcuno a batterlo?