L’approdo di Pep Guardiola al Manchester City nel 2016 ha segnato l’inizio di un periodo di straordinario successo per il club inglese. Dopo aver conquistato numerosi trofei con il Barcellona e il Bayern Monaco, il tecnico catalano ha portato la sua filosofia di gioco innovativa a Manchester, dando una dimensione più europea alla squadra che ormai ogni anno è una delle principali candidate per la vittoria della Champions League.
Un’impresa, questa, peraltro riuscita per la prima volta nella storia del club nella stagione 2022/2023 grazie al successo in finale per 1-0 contro l’Inter. Contestualmente, l’ex allenatore di Barcellona e Bayern Monaco ha portato i Citizens a vincere ben sei titoli di Premier League in sette anni, entrando di diritto nella leggenda della società inglese.
Tuttavia, la stagione 2024/2025 sembra segnare una battuta d’arresto per il City, che, oltre ad esser già stato eliminato dalla Champions, è lontano dalla lotta per la vittoria del campionato. Per questi motivi, anche se ancora non c’è nessuna certezza circa il futuro dello spagnolo, sono in tanti a pensare che l’era Guardiola a Manchester possa essere giunta al termine.
L’era Guardiola: successi in Spagna e Germania
Prima di approdare in Inghilterra, Guardiola aveva già lasciato un’impronta indelebile nel calcio europeo. Alla guida del Barcellona dal 2008 al 2012, ha conquistato 3 campionati spagnoli (Liga), 2 Coppe del Re, 3 Supercoppe di Spagna, 2 Champions League, 2 Supercoppe UEFA e altrettante Coppe del Mondo per club. Quello è stato uno dei momenti più belli e intensi della vita dell’allenatore, che ha saputo rilanciare i blaugrana nel calcio mondiale grazie al suo tiki-taka e a giocatori come Messi, Iniesta, Xavi e Puyol.
Poi, la fine di un’era, con il suo passaggio al Bayern Monaco avvenuto nel 2013 ha portato ulteriori successi, tra cui 3 titoli di Bundesliga, 2 Coppe di Germania, una Supercoppa UEFA e una Coppa del mondo per club.
Questi trionfi hanno quindi consolidato la reputazione di Guardiola come uno degli allenatori più vincenti e innovativi del calcio moderno, capace di cambiare il corso di una società con il suo lavoro e la sua mentalità.
L’ascesa del Manchester City sotto Guardiola
L’arrivo di Guardiola al Manchester City ha inaugurato un periodo di dominio nel calcio inglese. La sua filosofia basata sul possesso palla e sul pressing alto ha rivoluzionato il modo di giocare della squadra – come sottolineato anche in questo articolo recentemente pubblicato –, portando in dote una serie di successi: 5 Premier, 2 FA Cup, 4 Coppe di Lega, 2 Community Shield, una Supercoppa UEFA e una Champions League.
Quest’ultimo trofeo, in particolare, ha segnato il vero e proprio culmine di questo ciclo vincente, segnando la conquista del treble (Premier League, FA Cup e Champions League vinti nella stessa stagione). Un’impresa storica che ha consacrato il Manchester City nell’élite del calcio mondiale.
Manchester City-Guardiola, segni di rottura
La stagione in corso ha evidenziato diverse difficoltà per il Manchester City, che non è riuscita a tenere il passo del Liverpool. Slot è riuscito nel compito difficile di migliorare una squadra già molto forte e per Guardiola è stato difficile trovare una contromisura anche negli scontri diretti di campionato, persi sia all’andata che al ritorno per 2-0. Queste sconfitte si sono aggiunte ad una serie di risultati negativi che quindi ora mettono in una situazione difficile Citizens, al momento in lotta per il terzo posto in Premier.
Crisi City tra mercato e infortuni
Uno dei principali fattori che hanno influenzato la stagione del City è stata la serie di infortuni che ha colpito alcuni giocatori chiave. In particolare, l’assenza prolungata di Rodri, uomo decisivo delle ultime due stagioni e Pallone d’Oro 2024, ma colpito da una lesione al legamento crociato anteriore a settembre, che ha privato la squadra di un elemento fondamentale a centrocampo. A questa si sono aggiunte le indisponibilità di altri titolari in alcuni momenti importanti della stagione.
Tra le altre ragioni di questa crisi dei Citizens, c’è anche il mercato estivo. Le scelte fatte hanno sollevato dubbi e, nonostante la cessione record di Julián Álvarez per una cifra intorno ai 94 milioni di euro, il club ha investito solo 30 milioni per l’acquisto di Savinho e ha riportato in squadra il 34enne İlkay Gündoğan a parametro zero. Questa strategia è stata criticata per la mancanza di rinforzi adeguati, soprattutto considerando l’età avanzata di alcuni pilastri della squadra.
In inverno, la dirigenza ha provato a rimediare acquistando Omar Marmoush dall’Eintracht Francoforte per 75-80 milioni, con il neoacquisto che ha effettivamente portato qualcosa in più alla rosa. Oltre all’egiziano, nella scorsa sessione di mercato sono arrivati anche i vari Khusanov, Nico González e il giovane brasiliano Vitor Reis. Tuttavia, i risultati continuano ad essere altalenanti e soltanto un’impresa permetterebbe al club di raggiungere il secondo posto in Premier. Il solo obiettivo raggiungibile resta pertanto la FA Cup, dove il City è ancora in corsa per la vittoria finale.
Eliminazione in Champions League
La delusione più cocente è arrivata dalla Champions League, dove il Manchester City è stato eliminato dal Real Madrid. Questa uscita prematura ha evidenziato le fragilità della squadra e ha alimentato le critiche nei confronti di Guardiola e della dirigenza, che deve tra l’altro fare i conti anche con la questione fair play finanziario per cui potrebbero esserci delle gravi conseguenze per il club.
Insomma, il futuro di Guardiola sembra essere in bilico. Lui stesso non ha negato un eventuale addio al City in estate e in più di un’occasione è parso nervoso e agitato. Adesso, non gli resta che portare a termine la stagione nel migliore dei modi e decidere il da farsi insieme alla società.